LA CROCIFISSIONE DI CLAUDIA (interpretata dalla ragazza in foto). (Italian/English)
Claudia, 24 anni, è una schiava e ancella di una ricca e potente Signora al tempo dell'imperatore Caligola, uno dei più scellerati e crudeli imperatori che la storia di Roma ricordi. Vale a dire che bastava solo un semplice schiocco di dita e per poca cosa per venir essere frustati/flagellati e crocifissi, specialmente per gli schiavi o comunque persone non nobili. Claudia è stata frustata e condannata a morte tramite crocifissione per aver rubato e tentato di uccidere un nobile.
Ha ricevuto in totale 26 frustate con il flagrum (o flagello).
Claudia legata all'alta colonna di fustigazione con le braccia alzate e legate per i polsi con le manette delle catene di ferro. Le sue braccia erano rispettivamente posizionate uno sul lato sinistro della colonna e l'altro quindi sul lato destro. E quindi con il volto e la parte frontale del corpo rivolta verso la colonna fustigativa. Fu frustata da due littori posizionati rispettivamente uno sul suo lato destro e l'altro sul suo lato sinistro, alternandole i colpi di frusta. Dopo appena 5/6 colpi di flagrum Claudia disse di sentirsi molto male e quindi di non farcela più a sopportare, ma i littori continuarono a frustarla, facendola svenire due volte quasi consecutivamente, precisamente al colpo 17 e al colpo 23. Le ultime tre frustate le sono state inflitte mentre Claudia era priva di conoscenza.
Dopo due ora Claudia è stata crocifissa. Trasportando il patibulum (la trave di legno usata per inchiodare le mani/polsi e sostenere le braccia) sulle spalle e riuscendo a malapena a camminare per l'indebolimento delle brutte ferite sulla schiena, completamente scorticata dalle tremende frustate, è stata scortata dai soldati. Inoltre, per sfregiarle parzialmente il volto, gli stessi soldati, inebriati dalla bellezza di Claudia, le conficcarono una corona di spine spingendola nella pelle della fronte.
Claudia non disse una parola, completamente inerme, indebolita e massacrata dal dolore delle frustate. Soltanto, sentendo diverse spine penetrargli dentro la pelle fino a raggiungere l'osso cranico, spalanca la bocca ma senza emettere un grido, il suo urlo rimane soffocato.
Arrivata sul posto di crocifissione viene fatta adagiare a terra, lanciando un forte urlo sentendo la polvere della terra entrarle nelle ferite della schiena.
Le sono state legate delle corde, aggiunte tra i gomiti e gli avambracci per sostenerla di più al patibulum. I chiodi le sono stati conficcati nei palmi delle mani e non nei polsi. Ciò significa che senza corde di supporto, i soli palmi inchiodati non avrebbero sostenuto completamente il peso del suo corpo, oltre al fatto che servono anche a prolungarle l'intera agonia.
I chiodi le sono stati piantati contemporaneamente dai due esecutori ai suoi due lati, destro e sinistro delle sue mani. Appena Claudia ha sentito il chiodo perforarle i palmi, carne, tendini e ossa delle mani, ha inarcato di colpo la schiena con uno scatto brutale lanciando un urlo di dolore disumano. Il sanguinamento è inevitabile a causa di qualche rottura di vene.
Dietro alla trave di legno (patibulum) ci sono dei ganci per far passare le corde per sollevare in alto Claudia e quindi fissare il patibulum all'altra alta trave di legno verticale. Altre altissime urla atroci lancia a causa del dolore squarciante che le provocano i chiodi con la pressione del suo peso nel momento di innalzarla.
Una volta fissato il patibulum ai ganci di ferro, i due esecutori le prendono i piedi nudi appoggiandoli alla rispettiva piattaforma di supporto in legno e quindi le sono stati sovrapposti l'uno sull'altro,rispettivamente, quello destro sopra al sinistro. E'stato usato un singolo chiodo particolarmente lungo per coprire uno spessore maggiore, poiché i piedi hanno più ossa, muscoli e tendini, quindi il chiodo utilizzato deve essere inchiodato più in profondità. Il chiodo è stato quindi scelto dagli esecutori per essere conficcato vicino alle dita dei piedi di Claudia. Uno dei due carnefici le teneva saldamente i piedi fermi con il massimo della forza per impedirle di dimenersi. Claudia sentendo il chiodo trafiggerle i piedi trattiene un urlo soffocato e allo stesso tempo spalanca al massimo la bocca, chiude gli occhi strizzandoli, inarca di nuovo la schiena con uno strattone e come riflesso nervoso del tutto involontario inarca anche lo stomaco nelle costole.
C'è un forte zampillo di sangue mentre il chiodo penetra, causato da una rottura di una grossa vena sotto pelle o più vene, e quindi più sanguinamento. Una volta terminata l'inchiodatura dei piedi, di colpo Claudia rilassa la muscolatura, chiude la bocca e smette di tremare. Rilassa le palpebre tenendo gli occhi chiusi. Le sue braccia irrigidite ora cedono rilassandosi. Claudia apre per un brevissimo tempo gli occhi, ma li rotea all'indietro mostrando solo il bianco delle pupille dando solo nello stesso istante un sussulto soffocato con il diaframma e la sua testa crolla all'ingiù.
E' svenuta. Ha perso conoscenza a causa del dolore, dello stress psicofisico e dallo shock ipovolemico provocato dalla perdita di sangue.
Claudia rimase priva di sensi per quasi un paio d'ore prima di risvegliarsi in preda a dolori e crampi atroci.
L'agonia di Claudia si spense dopo quattordici ore di crocifissione, pur essendo molto giovane, il suo cuore smise di battere andando in arresto cardiaco, causato dalla diminuzione costante di ossigeno, compromettendole la respirazione, con il conseguente asfissiamento e il collasso a catena di tutti gli altri organi. Le terribili ferite dei chiodi e delle frustate nonchè la perdita consistente di sangue.
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(ENGLISH)
CLAUDIA'S CRUCIFIXION (played by the girl in the picture)
Claudia, 24 years old, is a slave and maidservant of a rich and powerful Domina at the time of Emperor Caligula, one of the most wicked and cruel emperors that the history of Rome remembers. That is to say that it only took a simple snap of the fingers and for little to be whipped/scourged and crucified, especially for slaves or in any case non-noble people. Claudia was scourged and sentenced to death by crucifixion for stealing and attempting to kill a noble.
She received a total of 26 lashes with the flagrum (or scourge).
Claudia tied to the high flogging column with her arms raised and tied by the wrists with handcuffs of iron chains. Her arms were respectively positioned one on the left side of the column and the other therefore on the right side. And therefore with the face and the front part of the body facing the flogging column. She was whipped by two lictors positioned one on her right side and the other on her left side, alternating the whip strokes. After just 5/6 flagrum strokes Claudia said she felt very sick and therefore could not bear it any longer, but the lictors continued to whip her, making her faint twice almost consecutively, precisely at stroke 17 and stroke 23. The last three lashes were inflicted while Claudia was unconscious.
After two hours Claudia was crucified. Carrying the patibulum (the wooden beam used to nail the hands/wrists and support the arms) on her shoulders and barely able to walk due to the weakening of the ugly wounds on her back, completely flayed by the terrible flogging, she was escorted by the soldiers. Furthermore, to partially disfigure her face, the same soldiers, intoxicated by Claudia's beauty, stuck a crown of thorns into her forehead.
Claudia did not say a word, completely helpless, weakened and massacred by the pain of the lashes. Only, feeling several thorns penetrating her skin until they reached the skull bone, she opens her mouth wide but without letting out a scream, her scream remains suffocated.
Arriving at the post of crucifixion she is made to lie down on the ground, letting out a loud scream feeling the dust of the earth enter the wounds on her back.
Ropes were tied to her, added between her elbows and forearms to support her more on the patibulum. The nails were driven into the palms of her hands and not into her wrists. This means that without supporting ropes, the nailed palms alone would not have fully supported the weight of her body, in addition to the fact that they also serve to prolong her entire agony.
The nails were driven into her simultaneously by the two executioners on both sides of her hands, right and left. As soon as Claudia felt the nail piercing her palms, flesh, tendons and bones of her hands, she suddenly arched her back with a brutal jerk, letting out a scream of inhuman pain. Bleeding is inevitable due to some broken veins.
Behind the wooden beam (patibulum) there are hooks to pass the ropes to lift Claudia up and then fix the patibulum to the other high vertical wooden beam. Other very high atrocious screams she lets out due to the excruciating pain that the nails cause her with the pressure of her weight when lifting her.
Once the patibulum is fixed to the iron hooks, the two executioners take her bare feet, resting them on the respective wooden support platform and then they are overlapped on each other, respectively, the right one over the left one. A single particularly long nail was used to cover a greater thickness, since the feet have more bones, muscles and tendons, so the nail used must be nailed deeper. The nail was then chosen by the executioners to be driven near Claudia's toes. One of the two executioners held her feet firmly in place with maximum force to prevent her from struggling. Claudia, feeling the nail piercing her feet, holds back a stifled scream and at the same time opens her mouth wide, closes her eyes squeezing them, arches her back again with a jerk and as a completely involuntary nervous reflex arches her stomach inside the ribs.
There is a strong gush of blood as the nail penetrates, caused by a rupture of a large vein under the skin or multiple veins, causing more bleeding. Once the nailing of her feet is finished, Claudia suddenly relaxes her muscles, closes her mouth and stops shaking. She relaxes her eyelids keeping her eyes closed. Her stiffened arms now give way relaxing. Claudia opens her eyes for a very short time, but rolls them back showing only the whites of her pupils, giving only at the same time a stifled gasp with her diaphragm and her head falls downwards.
She fainted. She lost consciousness due to the pain, the psychophysical stress and the hypovolemic shock caused by the loss of blood.
Claudia remained unconscious for almost a couple of hours before waking up in excruciating pain and cramps.
Claudia's agony ended after fourteen hours of crucifixion, even though she was very young, her heart stopped beating and went into cardiac arrest, caused by the constant decrease in oxygen, compromising her breathing, with the consequent asphyxiation and the chain collapse of all the other organs. The terrible wounds of the nails and the whips as well as the consistent loss of blood.